MPG30 – 30.11.12 – Progetto G.I.S.E.: Competitività dello Stato – L’UCAS, Ufficio Complicazione Affari Semplici
Quando ero studente universitario, a Bologna, partecipavo volentieri alla cosiddetta “festa delle matricole”, che ovviamente era essenzialmente un pretesto per fare un pò di cagnara, tentare qualche avance più audace con le ragazze, ma soprattutto per fare dell’ironia sui nostri governanti di allora, e sulla loro brutta inclinazione a rafforzare il loro “parco buoi” ( così chiamavamo noi studenti i vari gruppi di elettori dei vari partiti ). creando delle funzioni e delle posizioni pubbliche che avevano il solo scopo di “consolidare” la posizione di chi le aveva create, tramite il peso del voto diretto di chi vi operava, ma più ancora grazie al “voto indotto” di tutti i suoi clientes, cioè di coloroche potevano trarrne vantaggio da quella sua posizione ( parenti, amici, semplici conoscenti, ecc..
Nacque così l’acronimo UCAS, o Ufficio Complicazione Affari Ssemplici: e noi studenti ci divertavamo ad inventare sempre nuove posizioni e funzioni, create nella Pubblica Amministrazione, al solo scopo di dotare quelle nuove poltrone/poltroncine/sedie di un minimo di giustificazione e visibilità: e poichè questa non poteva essere funzionale, perchè non servivavno assolutamente a nulla, fu giocoforza dare loro almeno una giustificzione e visibilità economica, creando ad hoc una serie di piccole tasse/ /imposte/ gabelle, che in pratica costituivano un autofinanziamento di quella posizione, la cui attività principale diventava quindi la loro riscossione: copiando così spudoratamente l’idea analoga che aveva già avuto un secolo prima il Re delle Due Sicilie, Ferdinando II di Borbone, quando- così si racconta – istituì il servizio dei famosi “timbratori”, un esercito di poveracci che, armati solo di un timbro e di un pò d’inchiostro, sedevano a dei lunghi tavoli, attendendo i sudditi del Re, che dovevano raccogliere su un documento, per convalidarlo, il timbro di tutti, versando loro un soldino per ogni timbro. E penso anche che le famose battute ironiche dell’on. Bersani, anch’egli emiliano, quando irride a coloro che passano il tempo a ”pettinare le bambole”, od a “smacchiare i giaguari”, od a “pulire i LED alle lucciole”, abbiano la stessa lontana origine.
Vi ho già consigliato, cari amici, di dare un’occhiata all’articolo di Felsineus ADF2, dal titolo “l’armo da otto”, perchè mi sembra che dipinga molto bene la situazione italiana: e spieghi molto bene perchè il nostro Stato non è competitivo. Vale la pena quindi analizzare il problema più a fondo:
- Come ho già accennat all’inizio del messaggio MPG28, il PIL italiano, per significare qualcosa, dovrebbe essere suddiviso in due sotto-PIL: PILC ed il PILM, dove “C” sta per Creazione di VALAGG, “M” sta per “metabolizzazione del VALAGG”, ovviamente quello creato dagli altri. Attenzione al concetto di PIL, perchè può essere fuorviante: se io ho un agricoltore, che vende un chilo di mele del valore di € 1, e quel chilo di mele passa di mano, fra grossisti e distriutori, , tutto con regolare fattura e regolari scontrini, milion di volte ( è ovv1amente un esempio paradossale ), posso realizzare tutto il PIL italiano solo con quel chilo di mele, aumentando opportunamente il numero dei passaggi.
- Anche se piccolo, un VALAGG c’era anche in quella produzione/distribuzione del chilo di mele: era qullo creato dall’agricoltore, e quelli molto piccoli creati, con le loro retribuzioni, dalle percsone che stoccavano/trasportavano/vendevano al dettaglio il chilo di mele. Pensate ora invece ad una filiera dello stesso tipo, ma in cui il prodotto che passa di mano sia una pratica amministrativa: siccome il suo valore finale è =0, cioè lo stesso valore =0 che aveva all’inizio della filiera, tutto il vALAGG che sembra creare ( perchè gli impiegati che la fanno girare bisogna pur remunerarli ) diventa automaticamente una perdita, che quindi qulcuno dovrà ripianare: e per farlo, il Comune o la Regione o lo Stato hanno solo due possibilità, o aumentare le tasse, o fare aumentare il loro debito verso le banche ( Enti locali ) o verso i mercati esterni ( Stato, ma anche Comuni e Regioni ).
- Il PILC invece si muove in modo più virtuoso, grazie al famoso Moltiplicatore <m5> di cui abbiamo parlato nel messaggio MPG13 e successivi, cioè il Moltiplicatore del LAVORO, quando questo sia capace di creare ricchezza, cioè di fare aumentare il valore intrinseco del prodotto lungo la filiera, indipendentemente dal suo VALAGG “di servizio”( stoccaggio, trasporto, distribuzione, vendita ). cosicchè quel prodotto avrà più o meno lo stesso valore, alla fine della filiera, sia che venga venduto in Italia, sia all’estero: e questo, come abbiamo visto, si realizza grazie all’intervento dell’Uomo, che ha poca influenza sul Moltiplicatore della filiera del chilo di mele, e quasi nulla su quella della pratica burocratica, ma ne ha molta quando il prodotto richieda intellignza, inventiva, precisione, ecc.
- Possiamo quindi concludere che la “competitività dello Stato” possa essere espressa, molto semplicemente, dal rapporto PILM/PILC: più il PILM è alto rispetto al PILC, , pìù avremo una “metabolizzazione del VALAGG”, che viene cioè consumato, senza crearne di nuovo, e bisogna quindi ricorrere a nuove tasse, o a nuovi debiti, per “tappare i buchi”, ed aver le risorse per pagare gli stipendi, le pensioni, il SSN, ecc. ( vedasi il caso Greica ); per cui, se la Germania funziona molto meglio dell’Italia, è proprio perchè il suo rapporto PILM/PILC è molto più basso del nostro: e se si indebita anch’essa con i suoi Bund, lo fa per guadagnarci sopra, perchè il costo di quel debito è molto più basso del ritorno sugli investimenti che riesce a realizzare con quelle risorse: sfrutta cioè il fatto di sapere che i mercati internazionali lo sanno; e che sono disposti ad investire i loro capitali, anche ad intresse bassissimo ( a volte, addirittura negativo ) perchè il sistema-Germania funziona, e quindi quell’interesse negativo diventa una sorta di “premio” alla Germania, per la sua capacità di “assicurare” il valore di quei capitali nel tempo.
Quindi, l’Italia soffre perchè ha un PILM troppo alto: cioè, tradotto in termini più terra terra, perchè le sue pericolose inclinazioni verso l’INTERME-DIAZIONE, verso la costruzione di FORTIFICAZIONI funzionali, e verso i SISTEMI DI PROTEZIONE di quelle fortificazioni l’ha fatta diventare una immensa rete di UCAS, nella quale non si può avere accesso ai dati A, B e C se non si “pagano” con dati della stessa importanza ( ed allora si parla di COLLABORAZIONE MIRATA ) o semplicemente con risorse economiche ( ed allora si parla di CORRUZIONE, AGGIOTTAGGIO, ecc.). Questi “disturbi”, che negli italiani si possono considerare genetici, hanno trovato terreno propizio al loro proliferare,e quindi a diffondersi in tutta la popolozione, nelle riforme costituzionali degli ultimi dieci anni, e particolarmente in quella sorta di incubo kafkiano che è stata la devoluion, che parcellizzando le funzioni burocratiche fino al livello di circoscrizione cittadina ( e fortuna che siamo a fermarla prima che arrivassimo ai condomini, alle scale ed ai pianerottoli ) ha creato non solo nuove posizioni ( e quindi voti a favore dei promotori della stessa ), ma anche spianato la strada a tutte le varie mafie che hanno potuto sfruttare la loro solida struttura piramidale per “mangiarsi” facilmente, uno dopo l’altro, i Consigli Regionali e poi quelli comunali, e poi le industrie, e poi le municipalizzate, ecc., grazie al fatto che non c’era più l’elefante “Stato” a difendere i cittadini dal rinoceronte “mafia”
Il Progetto G.I.S.E. prevede quindi che quella “rotazione” del Paese ( ved. MPG22 ), che riporti le risorse finanziaria dalla speculazione delle banche ai solidi investimenti industriali, comprenda anche il definitivo affossamento della devolution, sostituendola con la deliverance <D>, che su quella ha due un vantaggio enormi, ambedue derivanti dal fatto che essa non parcellizza le funzioni ( creando così enormi problemi di competenza, e quindi di rivalità , ma parcellizza il potere ( che non può creare problemi, perchè rimane sempre nelle mani dei cittadini ); ed i due vantaggi sono::
- poichè il potere si estrinseca in un voto, espresso su un <SI> fuori della sua portata, qualunque tipo di mafia non riuscirà mai a controllarlo, a meno che non si impadronisca dello Stato;
- per lo stesso motivo, per “comprare” i voti a proprio favore, alla mafia non basterà “comprare” qualche dirigente, o direttore di uno o più servizi, ma dovrà ”comprare”, uno ad uno, milioni di cittadini, uno dopo l’altro, fino a raggiungere le magioranz necessarie: e, per fortuna, quelle mafie, anche unendosi fra loro, non sarebbero abbastanza forti per farlo;
Una volta che la Deliverance avrà ”soffocato” tutti i tipi di mafie e mafiette, togliendo loro l’aria che respirano, il Paese ricomincerà a funzionare correttamente, secondo schemi economici dotati tutti di un Moltiplicatore <m> positivo, senza tutte le sanguisughe che finore si sono succhiate il VALAGG, man mano che si creava. Quello sarà il momento quindi in cui lo Stato tonerà ad essere “competitivo”, perchè il PILM scenderà sempre più rapidamente, e quindi il rapporto PILM/PILC scenderà ancora più rapidamente, perchè nel frattempo il PILC avrà ripreso a salire.
Nel prossimo messaggio conto di ritornare sui (BEC) e sul concetto di sciopero, quando si applica ad essi: preparatevi a qualche sorpresa.
10.A794.Felson